1/03/2004

AMBIENTE – UNIONE EUROPEA: SUI RIFIUTI L'ENNESIMA PROCEDURA D'INFRAZIONE CONTRO L'ITALIA

per informazioni rivolgersi a: dott. Giuliano Iorio  (giulianoiorio@atseco.it)

Reggio Emilia, 1 marzo 2004

Ancora una volta l´Unione europea bacchetta l´Italia per la sua “ondivaga” attività legislativa in tema di rifiuti, questa volta è toccato ai provvedimenti varati per adattare “all´italiana” le norme sulla gestione dei rifiuti. Con la Comunicazione IP/04/2004, adottata a Bruxelles il 15 gennaio 2004, la Commissione europea è infatti intervenuta per procedere nei confronti di Francia, Grecia, Italia, Spagna, Lussemburgo e Regno Unito per la mancata conformità alle normative comunitarie sui rifiuti. In particolare si tratta delle direttive sulla gestione dei rifiuti, sui rifiuti pericolosi, sugli olii usati, sulle discariche e sui PCB. Per l´Italia le contestazioni più importanti riguardano due aspetti scottanti e cioè:

  • la mancata conformità della definizione di “rifiuto” nazionale a quella contenuta nella direttiva europea 75/442/CEE che comporterebbe, ad esempio, l´esclusione dalla normativa italiana di alcuni tipi di residui, di prodotti di scarto e di altri materiali derivanti da processi industriali dal regime dei rifiuti, introducendo sul piano interno una deroga non ammessa dalla normativa europea;

  • le disposizioni nazionali del 2001 che escludono dalla definizione di rifiuto le terre e le rocce di scavo destinate al riutilizzo.