25/03/2020
NEWS N° 463 MARZO 2020 – LE DIFFERENZE TRA DANNO, RISCHIO E PERICOLO
Per informazioni rivolgersi a: Ing. Paolo Corradini paolocorradini@atseco.it
Reggio Emilia, 25 marzo 2020
L’organizzazione o il tecnico che redige un documento di valutazione dei rischi deve avere bene chiare quelle che siano le differenze tra Danno, Pericolo e Rischio. Per una corretta messa in atto di azioni per la mitigazione e gestione del rischio e pericolo stesso è necessario avere ben chiare le definizioni di danno, rischio e pericolo:
- Danno: Qualunque conseguenza negativa derivante dal verificarsi dell’evento che può avere differenti entità di gravità;
- Pericolo: Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore con il potenziale per causare un danno. Un pericolo può assumere molte forme, essere una sostanza, una fase di processo, un’attrezzatura;
- Rischio: Il rischio è la probabilità che un danno sia effettivamente causato.
Il rischio è un concetto probabilistico, è la probabilità che accada un certo evento capace di causare un danno. La nozione di rischio implica l’esistenza di una sorgente di pericolo e delle possibilità che essa si trasformi in un danno. Queste definizioni devono essere applicate dall’organizzazione in sede di valutazione ed analisi dei rischi applicabili per la salute e sicurezza sul lavoro, sicurezza alimentare e per tutti i requisiti ove sia resa necessaria una valutazione per la messa in definizione di azioni di mitigazione.
La Gestione del rischio e pericolo
Vediamo quelli che sono i passaggi che deve eseguire un’organizzazione in merito alla gestione dei rischi e dei pericoli:
- Identificazione dei pericoli – Devono essere considerati tutti i pericoli che possono derivare da un prodotto, una sostanza, un microrganismo, una fase di processo e attrezzatura;
- Valutazione dei rischi – Deve essere effettuata la valutazione del rischio per definire e misurare la probabilità di accadimento del danno. In genere viene utilizzato per effettuare la valutazione dei rischi uno schema PXG, definendo classi per P, probabilità e G, gravità. Il risultato R, rischio, avrà differenti classi alle quali saranno definite le azioni di mitigazione più coerenti;
- Gestione del rischio – Il processo di gestione è fondamentale, come output dalla valutazione del rischio, per definire le migliori azioni da attuare a mitigazione del rischio. Quando viene identificato un rischio o un pericolo, l’organizzazione dovrà procedere dapprima all’eliminazione del rischio, in caso non fosse possibile a portarlo a livelli di accettabilità. Fanno parte di questa fase l’attuazione di processi specifici, utilizzo di attrezzature a norma, DPI, atti ad abbattere o a mitigare il rischio identificato. Per questa fase si potrà rendere necessaria la validazione di taluni processi, oppure la verifica che le azioni applicate siano efficaci allo scopo.
- Comunicazione – i rischi, pericoli e i conseguenti danni, dovranno essere comunicati a tutte le parti interessate interne dell’organizzazione, principalmente, tramite attività di informazione, formazione ed addestramento, definendo anche dove necessiti l’affissione di istruzioni specifiche per la presa visione. Dovranno essere definire le mansioni e le responsabilità inerenti. In taluni casi, per rischi specifici, come per esempio la gestione delle interferenze, food defense ed altri, la comunicazione deve comprendere anche talune parti interessate esterne, fornitori, organismi di certificazione, ispettori di organi ufficiali, manutentore ed atri.
- Monitoraggio del rischio – l’organizzazione dovrà definire anche le metodiche di monitoraggio e verifica dei rischi individuati suddividendo:
- Performance sui rischi e pericoli identificati inserendone i requisiti durante le attività ed ispezione di audit. Potranno anche essere utilizzate per i monitoraggi, misurazione, test analitici ed interviste alle risorse umane impiegate. Dovranno essere definiti degli obiettivi e degli indicatori da valutare periodicamente per poter sotto controllo i limiti, o le soglie d’attenzione per i limiti prefissati;
- Verifica in sede di riesame della direzione, riunione periodica, revisione del piano per la sicurezza alimentare del non ingresso di nuovi rischi e o pericoli per mutate condizioni;
Il Risk Management
L’organizzazione potrà, per definire un approccio corretto durante la valutazione ed analisi del rischio, seguire la linea guida del Risk management, secondo lo standard internazionale della norma ISO 31000.
Seguendo la linea guida l’organizzazione dovrà anche definire con le proprie risorse un comportamento pro attivo al rischio. In taluni scenari il risk management permette di perseguire opportunità, e non solamente a mitigare i rischi. Inoltre in caso di modifiche dei processi, materie prime, ambienti ed attrezzature, dovrà necessariamente essere considerata una revisione della valutazione ed analisi del rischio tenendo conto delle segnalazioni, e non solo delle non conformità, provenienti dalle risorse umane operative.
Una corretta individuazione dei pericoli e gestione dei rischi correlati potrà evitare inefficienze e non conformità nell’organizzazione, che spesso possono tramutarsi in gravi infortuni, procedure di ritiro richiamo, fermi impianto e perdita della clientela fino a minare la continuità lavorativa della stessa, fattore, come le sanzioni, gravemente impattante sull’economia aziendale.
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