7/04/2020
NEWS N° 469 APRILE 2020 – CRITICITÀ NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI ACUITE DALL’EMERGENZA COVID-19
Per informazioni rivolgersi a: dott.ssa Maria Laura Benevelli (mariabenevelli@atseco.it); dott.Riccardo Bianchi (riccardobianchi@atseco.it); dott. Maurizio Spadavecchia (mauriziospadavecchia@atseco.it)
Reggio Emilia, 07 aprile 2020
L’emergenza connessa al virus SARS-CoV-2 è causa di criticità anche nel settore essenziale dei servizi di gestione dei rifiuti.
In questo ambito il nostro paese paga da tempo una cronica scarsità e una sbilanciata distribuzione territoriale degli impianti di trattamento, sia per i rifiuti urbani che per gli speciali.
Inoltre viene da oltre due anni di arresto allo sviluppo del settore del recupero a causa di una sentenza della Corte di Cassazione, che da pochi mesi ha ricevuto una prima soluzione legislativa, in linea con la promozione della economia circolare.
Non a caso dunque preoccupazioni e segnali d’allarme provengono dal Consorzio nazionale imballaggi (Conai), che parla di “problemi indifferibili per l’intera filiera della gestione della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio”, chiedendo la necessità di un immediato confronto con Governo e Regioni.
L’Istituto Superiore di Sanità ha già dato disposizioni su come gestire la raccolta dei rifiuti urbani (vedi News 466), evidenziando il problema di come la carenza di specifiche destinazioni per determinate tipologie di rifiuto stia causando un problema non sottovalutabile.
A fronte di ciò l’ISS asserisce come questi problemi possano essere rivalutati utilizzando interventi anche a carattere normativo e con il necessario raccordo con le autorità regionali. In aggiunta anche la circolare rilasciata dal Ministero, in data 27 marzo, indirizzata a ISPRA, ANCI, UPI, suggerisce alle regioni e province autonome l’utilizzo dello strumento dell’ “ordinanza contingibile e urgente ex art. 191, D.Lgs. n. 152/2006” per far fronte ad eventuali sovraccarichi all’interno degli impianti.
I “regimi straordinari” dei quali si potrebbe cominciare a vedere la luce sin dai prossimi giorni (tra i 7-10 gg viene valutata l’autonomia di alcune filiere di recupero o smaltimento) potrebbero riguardare ad esempio: l’aumento della capacità di stoccaggio degli impianti di gestione; l’aumento di tempi e quantitativi del deposito temporaneo presso il produttore dei rifiuti; assicurare il prioritario avvio ad incenerimento dei rifiuti sanitari a rischio infettivo; attivazione e aumento del deposito di R.U. presso i centri di raccolta comunali; garantire lo smaltimento in discarica in caso di difficoltà di destinazione.
Dando uno sguardo a livello locale anche la regione Emilia Romagna riprende i punti sopracitati. In modo particolare viene fatto ordine sulla sicurezza dei trasportatori di rifiuti (sanificazione dei mezzi e delle divise), sul recupero dei rifiuti che deve essere garantito almeno due volte a settimana e deve essere fatto in estrema sicurezza, sull’aumento dei volumi di stoccaggio all’interno degli impianti già autorizzata per D15 e R13, del 20%. Questi sono solo alcuni dei punti presenti nel Decreto n.43 del 20 marzo 2020.
È importante sottolineare che i provvedimenti a livello nazionale, così come a livello regionale, dovranno essere presi rispettando le norme vigenti di stoccaggio, ad esempio: spazi adeguati in prospettiva dell’aumento di volume, contenendo in questo modo il pericolo d’incendio; adeguati sistemi di raccolta e trattamento delle acque meteoriche; contenimento e copertura dei rifiuti per evitare eventuali infiltrazioni; ecc.