17/10/2011

REGOLAMENTO 333/2011/UE: DAL 9/10/2011 NUOVE REGOLE PER IL RECUPERO DEI ROTTAMI DI FERRO, ACCIAIO E ALLUMINIO

 

 

Per informazioni rivolgersi a:  dott. Giuliano Iorio (giulianoiorio@atseco.it)

Reggio Emilia, 11 Ottobre 2011

Il 9 ottobre p.v. è entrato in vigore il Regolamento dell’Unione Europea  n. 333/2011 del 31/03/2011, recante i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami metallici (ferro, acciaio e alluminio, inclusi i rottami di leghe di alluminio) cessano di essere considerati rifiuti ai sensi e per gli effetti della direttiva 2008/98/Ce.

 

A condizione dell’integrale rispetto di tutti i criteri previsti, il regolamento Ue stabilisce che i “rottami” non saranno più considerati “rifiuti” e quindi non dovranno più sottostare agli adempimenti previsti per la gestione dei rifiuti: Registri c/sc, formulari, MUD, SISTRI, Iscrizione Albo Gestori Rifiuti, Autorizzazioni Provinciali, Screening, SIA, ecc.

 

Il nuovo Regolamento impone alle imprese che hanno intenzione di “trasformare” rottami metalli da rifiuti a materie prime secondarie:

1) – l’adozione di un sistema di gestione della qualità che garantisca il rispetto di tutte le procedure previste da Regolamento, opportunamente verificato da Organismi di certificazione riconosciuti.
2) – il rilascio, per ogni partita di merce inviata, di una dichiarazione di conformità che certifica la cessazione della “qualifica di rifiuto” dei rottami recuperati presso il proprio impianto. Tale dichiarazione, che può essere stilata in formato elettronico, è da consegnare al successivo detentore e va conservata per almeno un anno.

 

Il Regolamento disciplina anche le aziende “Importatrici” (“persona fisica o giuridica che introduce nel territorio doganale Ue rottami metallici che hanno cessato di essere considerati rifiuti”).

 

Le principali conseguenze di questo Regolamento saranno a carico delle imprese che già oggi effettuano attività di recupero dei rottami metallici con produzione di materie prime secondarie in virtu’ dell’Autorizzazione della Provincia/Regione in quanto per mantenere tale possibilità  dovranno adeguarsi alle prescrizioni del Regolamento 333/2011/UE.