2/11/2009

SICUREZZA – INCIDENTE AL TRUCK CENTER DI MOLFETTA – LA SENTENZA

Per informazioni rivolgersi a: Ing. Mirco Siciliano(mircosiciliano@atseco.it)

 

Reggio Emilia, 2 Novembre 2009

 

L’incidente, tristemente venuto alla cronaca l’anno scorso, coinvolse 4 operai a Molfetta che morirono in per le forti esalazioni di acido solfidrico sprigionatesi da una cisterna di acido solfidrico che dovevano bonificare.

La sentenza di primo grado del Giudice Monocratico di Molfetta del 6 ottobre 2009 ha accertato le principali responsabilità connesse al fatto.

Nel processo si sono costituiti parte civile i famigliari delle vittime e l’Inail.

Per l’accusa provocare la morte dei lavoratori che si calarono nella cisterna l’uno per salvare l’altro, è stata un’intossicazione acuta da acido solfidrico

L’indagine ha messo in luce gravissime carenze per quel che riguarda le condizioni di sicurezza sul lavoro, le inadeguate procedure di sicurezza e la mancata formazione degli operai.

Il percorso dello zolfo e i soggetti coinvolti:

dallo scalo intermodale di Bari le cisterne, trasportate su camion, venivano caricate di zolfo liquido allo stabilimento Eni di Taranto.

Dopo di che, venivano trasportate tramite ferrovia alla N.S., leader in Italia nella produzione di acido solforico da zolfo.

Tramite un sistema di sub-appalti la C.C. (società poi confluita nella F.L.) stipula un contratto con la TI di Barletta per il trasporto di acido solfidrico che affida la bonifica delle cisterne a L.C.B. che la commissiona a Truck Center.

Sono stati chiamati sul banco degli imputati per omicidio colposo plurimo aggravato dalla violazione delle norme e condannati:

     il rappresentante legale di F.L. ed il responsabile trasferimento zolfo

     un Dirigente de L.C.B., committente del trasporto della cisterna,

I responsabili sono stati condannati per concorso in omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravi con violazione delle norme di prevenzione infortuni (artt. 589 e 590 del codice penale) a 4 anni di reclusione e 5 di interdizione «dall’esercizio dell’ufficio di amministratore, sindaco, liquidatore, direttore generale e dirigente preposto alla redazione di documenti societari nonché di ogni altro ufficio con potere di rappresentanza di persone giuridiche».

I tre imputati dovranno inoltre liquidare 50.000 euro ciascuno ai figli dell’ amministratore della stessa Truck Center morto anche lui nell’incidente. Ulteriori somme risarcitorie saranno quantificate dal giudice civile, dove pure saranno determinati i danni patiti dai parenti non conviventi.

Sono inoltre state condannate le 3 società imputate: 1milione e 400mila euro per la F.L.; 400mila ciascuno per la C.B.T. e la Truck Center correlate alla colpa organizzativa di cui al D.Lgs. n. 231/01.

Il giudice ha anche disposto il trasferimento degli atti alle procure di Taranto, per esaminare eventuali profili di colpa emersi nella fase dibattimentale:

– per EN. che ha prodotto lo zolfo, e per la N.S., azienda che lo utilizza o per le ipotesi di reato di trasporto di merci pericolose, smaltimento e immissioni di rifiuti pericolosi e violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

– M.P., impresa che offre un servizio alle imprese nel campo della sicurezza nei luoghi di lavoro è autrice del piano di sicurezza adottato dalla Truck Center.

Assieme alle aziende saranno esaminate le posizioni di tutti gli attori coinvolti nei fatti eventualmente contestati.

Fra gli elementi emersi risulta anche la mancata fornitura della scheda di sicurezza dei prodotti pericolosi in cui sono riportati gli elementi che indicano la pericolosità del prodotto trasportato e le misure di sicurezza da adottare.